giovedì 10 settembre 2015

Rock in Roma - Linkin Park 06\09\2015

06\09\2015
Un giorno come un altro. Una Domenica come un'altra. 
No. In realtà, no. 
Il  6 Settembre del 2015 una fra le più grandi rock band di fama mondiale mette per la prima volta piede a Roma per dare di fatto vita ad una serata che sarà indimenticabile per molti. Per la precisione, sarà indimenticabile per circa 40-50 mila persona che quella mattina si sono svegliate per assistere ad uno show spettacolare. Fra questi, un centinaio hanno persino passato la notte davanti ai cancelli dell'Ippodromo delle Capannelle, dove si é consumato il misfatto. 


Ad aprire la serata sono stati i Simple Plan, band pop-punk canadese che sulle note di Shut Up ha aperto le danze, dopo aver ritardato sulle scene una decina di minuti in più rispetto alle 20.15 da programma. Ma si fanno subito perdonare coinvolgendo il pubblico che sembra apprezzare e lasciarsi trasportare da pezzi come Jump, Boom, When I'm Gone. A chiudere la prima parte dello spettacolo é stata Perfect, cantata in acustico prima dal leader Pierre Bouvier e in seguito suonata dal resto della band composta da Chuck Comeau, David Desrosiers, Jeff Stinco e Sébastien Lefebvre. 



Chester Bennington, Mike Shinoda, Brad Delson, Rob Bourdon, Phoenix e Warren Willis (che sosituirà Joe Hahn per aver lasciato le ultime date del tour europeo a causa di un'emergenza familiare) , illuminati dalle luci che iniziano ad incendiare il palco, si fanno vedere per le 22.10 sulle note di Papercut anticipata dall’Intro . I Linkin Park non sono stati i soli ad essere al centro della scena. I fan hanno decisamente lasciato un segno indelebile nella mente del gruppo tanto da esordire con un "Oh, shit!" alla fine dell'esibizione, per la partecipazione e l'adrenalina che già si respirava. Si é subito creato un forte feeling fra band e fan difficilmente esprimibile a parole. Le canzoni risuonavano tra la folla in delirio che cantavano a squarciagola saltando a più non posso. Mike e Chester piacevolmente sorpresi da un pubblico così caloroso si sono subito fatti trasportare dalla magia del momento fra abbracci e sguardi pieni di gioia.




 Questa ricetta ha dato vita ad un live sensazionale. Chester, più in forma che mai, ha emesso degli scream elettrizzanti portando tracce come One Step Closer, Given Up ad un livello tale che per i fan sarà difficile tornare ad ascoltare la classica versione studio.








 Si susseguono anche le canzoni tratte dal nuovo album, The Haunting Party, dal quale prende il nome  il tour . Wastelands, Rebellion, ma è Final Masquerade a fare il quadro della serata. Su questa canzone, infatti, la folla dà vita ad un flash-mob illuminando prima una miriade di palloncini colorati con le torce dei propri telefoni cellulari e poi lanciandoli in aria sulle note dell’assolo, realizzando, di fatti, uno spettacolo coinvolgente ed emozionane. Lo stesso Chester li ringrazia perché in realtà, anche loro sono diventati spettatori di una grande serata e di un pubblico in forte fermento. E’ lui stesso a realizzarlo durante il corso dello spettacolo e a dire “ You guys are fucking maniacs!”







Nello spettocolo c’è anche spazio per l’esibizione di Mike a richiamare un il suo progetto Fort Minor , side-project rap che l’ha visto coinvolto dal 2005\2006   e ripreso  questo 2015 , che lo vede esibirsi sul palco del Rock in Roma sui brani Remember the Name e Welcome .
Il tempo passa, le lancette scorrono e la band lascia la scena per rientrare ed esibirsi con le ultime Waiting for the end, What I’ve Done, Bleed it out . Prima di tutto ciò, però, Chester ci tiene a ricordare un fan molto attivo di nome Alessandro che a causa di un incidente ci ha lasciati qualche mese fa. E’ qui che un gruppo di suoi amici dal pubblico, seguiti poi da tutti gli altri, richiedono A place for my head, un brano tratto dall’album Hybrid Theory mai perfomato live prima. Mike e Chester, dopo un momento di incertezza , decidono di cedere alla richiesta, quasi sorpresi e alzando le mani al cielo , affermando un “As you wish” che difficilmente sarà dimenticato dai fan.






Il gruppo chiude con Bleed it out dove Chester prende la bandiera italiana e fa il giro di tutto il palco per ringraziare i fan; fra questi Alessandro, il quale nome è inciso sulla bandiera stessa e al quale sono rivolti i pensieri dei fan e del gruppo. 




Ph. Simple Plan: Postepay Roc In Roma
Ph. Linkin Park: Roberto Panucci
Ph. flash-mob: unknown (chi volesse reclamare i diritti mi faccia sapere)
Ph. bandiera italiana: Firestone 

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