sabato 19 dicembre 2015

Tenera è la notte, F.S. Fitzgerarld

Dopo poco più di un mese, sono riuscita a terminare Tenera è la notte di Fitzgerarld. Come ho già anticipato nella mia pagina Facebook, ho trovato delle difficoltà nella lettura.
 Perchè mi chiederete?
Perchè. Perchè quando iniziai Tenera è la notte mi trovavo sentimentalmente segnata da Venuto al mondo. Al che decisi di gettarmi in qualcosa di meno impegnativo, possiamo dire, Dopo una veloce occhiata alla mia libreria, la mia attenzione è stata catturata da questo romanzo.

Inizialmente, le prime pagine, mi hanno molto appassionata. La vista sulle spiagge della Costa Azzurra di questa signorina Rosemary, nuova al mondo del cinema, alla fama, sempre in compagnia della madre, si è ben formata nella mia mente. Quando a questo si è poi aggiunta l'ingarbugliata relazione con l'uomo più desiderato della spiaggia di Antibes, Dick, la storia iniziava a farsi decisamente più intrigante. L'intreccio si è rilevato essere, nelle pagine successive, solo un pretesto per approfondire problemi più grandi, Problemi di coppia ma più precisamente, problemi con se stessi. Già. Dopo una prima parte della narrazione che vede una giovane Rosemary alle prese con la sua prima esperienza amorosa importante, Fitzgerald fa un salto nel tempo per analizzare l'evolversi della storia tra Dick e Nicole, la sua consorte. Si scoprirà tra i due vi fosse fondamentalmente un rapporto dottore-paziente, dal momento che Dick conosce Nicole perché sua paziente in clinica in Svizzera. Dick, psichiatra, la cura da problemi di schizofrenia generati da rapporti incestuosi avuti con il padre in tenera età, ma se ne innamora e malgrado tutti i pareri contrari dei suoi colleghi la sposa, Il matrimonio, con il tempo, si dimostrerà non essere basato su solide basi. Dick scopre di provare nuovi sentimenti, repressi per poter stare vicino alla propria compagna di vita. Sentimenti di passione, di rabbia, di frustrazione. La ricchezza di Nicole non aiuta perchè Dick sentirà sempre di non essere abbastanza, soprattutto nel momento in cui deciderà di aprire una nuova clinica e per fare ciò potrà contare solo sul patrimonio della propria consorte. L'incontro con Rosemary, l'abuso di alcol faranno di lui quasi un uomo fallito. D'altra parte Fitzgerald affianca al declino morale di un uomo la rinascita di una donna, Nicole, infatti, sempre trattata da malata, anche e sopratutto dal marito, scopre una propria femminilità, una forza interna che l'allontana dall'uomo con cui ha costruito una famiglia. Tutto nasce nel momento in cui scopre, pian piano, dei suoi tradimenti, ma anche nel momento in cui realizza che l'uomo che ha al suo fianco non è l'uomo di cui si è innamorata, Un uomo dedito all'alcol, un uomo che la trascura, un uomo che non l'ha mai amata nella sua femminilità,nel suo esser donna, Si allontana così dal pilastro della sua vita, dalla figura a cui ha affidato se stessa, i suoi pensieri, per cui si è annullata. Ad aiutarla in questo è Tommy, un uomo che l'ha sempre amata e al quale lei si concede in segno di una nuova vita, Decide di smettere di essere una paziente e iniziare a esser donna, con i suoi vizi, senza giustificazioni.

Fitzgerald ci pone, dunque, di fronte a due storie che si invertono con l'arco degli anni. Un uomo sicuro di sè che nel tempo scopre le proprie debolezze e una donna che rinasce da una vita  di debolezze e fa di queste il suo punto di forza. Per essere un romanzo pubblicato intorno agli anni 30 del novecento, molti sono i temi che potevano essere un tabù: l'incesto, la fine di un matrimonio, storie extra-coniugali. Eppure, qualcosa è andato storto! Nel leggere il romanzo non mi sono entusiasmata se non nelle prime pagine, Non mi ha coinvolto; non mi lasciato nulla. Molte sono state le volte che ho pensato di mollare, Ho resistito perché non mi piace lasciare la lettura di un libro incompleta. Ritengo un libro abbia sempre qualcosa da dire. Potrei non capire, potrebbe non piacermi, ma un libro ha sempre qualcosa da dire. E' la sensazione che ho provato per questo romanzo all'inizio, quando sentivo l'entusiasmo che mi veniva trasmesso da Rosemary e Dick, e che provo tutt'ora, quando penso che molto probabilmente non ho preso la lettura come avrei dovuto. Ho optato per Tenera è la notte per "staccare la spina", concedermi una narrazione meno impegnativa. Così probabilmente ho dato alla storia meno attenzione di quanta non ne meritasse, ma non credo che se mi fossi focalizzata maggiormente ne sarebbe uscito qualcosa di diverso. La scrittura è impeccabile, lo stile eccezionale, e le premesse erano pure ottime! Però, ahimè...non è scoccata la scintilla! Non vorrei il fatto di aver letto il romanzo in un momento di stand-by, come sopra accennato, e lo stress per lo studio si fossero accavallati per impedirmi di comprendere realmente la storia! Ma qualcosa mi dice ci sia più di questo e semplicemente, le cose non abbiano funzionato. A volte capita e bisogna accettare pure questo. Chissà che una nuova lettura, in futuro, senza pensieri per la testa e con un pò più di attenzione non cambi le cose. Il tempo cambia sempre le cose, soprattutto le prospettive e con queste il modo di leggere. Forse non ero pronta; forse la Mazzantini ha distrutto in me ogni eventuale capacità di farmi coinvolgere in un romanzo e così sono rimasta sulle mie, però per il momento questo è quanto. Scrittura eccelsa, capacità di analisi introspettiva dei personaggi brillante, ma non è stato abbastanza!


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