mercoledì 10 febbraio 2016

Festival di Sanremo 66esima edizione: non un festival della canzone ma dello spettacolo

Ieri, 9 Febbraio 2016, si è tenuta la 66esima edizione del Festival di Sanremo.
Ad aprire la serata è stato subito Lorenzo Fragola che ci ha illuminati con la sua Infinite volte. A seguire Noemi con La borsa di una donna; I Dear Jack con Mezzo respiro; Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via di qui; gli Stadio con Un giorno mi dirai; Arisa con Guardando il cielo; Enrico Ruggieri con Il primo amore non si scorda mai; Bluvertigo con Semplicemente; Rocco Hunt con Wake up; Irene Fornaciari con Blu.

Ora vi dirò come sono andate realmente le cose.

Ad aprire la serata è stato subito Lorenzo Fragola che ci ha illuminati con la sua Infinite volte. Segue Noemi con La borsa di una donna che io ho AMATO ALLA FOLLIA; I Dear Jack con Mezzo respiro; Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via di qui e qui, dico io,mi sono persa. Mi sarò persa tra il vestito effettivamente non consono alla cantante, o perché tra una esibizione e l'altra c'è stato di tutto; troppo. In questa prima puntata del Festival ho riscontato una eccessiva attenzione allo spettacolo ed effettivamente poco alla canzone. Strano. Lo slogan di Carlo Conti, per il secondo anno consecutivo conduttore del Festival, è proprio "Tutti cantano Sanremo", ma come possono cantarlo se la canzone risulta quasi un contorno della serata? Tra Laura Pausini, Elton John e ospiti vari i cantanti, ci tengo qui a sottolinearlo, non sono stati minimamente considerati . Una volta terminata l'esecuzione del pezzo scappavano via dal palco quasi fossero loro il di più e l'esibizione fosse stata inserita tra uno show e al'altro forzatamente. La trovo una cosa assolutamente vergognosa , a tal punto che non ho saputo resistere. Arrivati all'annuncio del Bluvertigo, scappo via, perdendomi fra le altre una delle poche cose migliori della serata: l'esibizione di Elton John. Fortunatamente sono riuscita però a restare per Laura Pausini la cui estensione vocale è a dir poco eccezionale. Credo si tratti dell'unica cantante che abbia dal vivo la stessa tonalità di voce delle sua canzoni registrate in studio. Fra le canzoni in gara ho, tuttavia, amato alla follia (ripeto) Noemi con la sua Borsa di una donna che ha parlato direttamente al mio cuore; al secondo posto metto Lorenzo Fragola con Infinite Volte; al terzo i Dear Jack con Mezzo respiro, non partita proprio bene ma si è ripresa alla grandissima subito dopo, apprezzando il crescendo della canzone; e poi fate voi. Le altre sono state del tutto indifferenti, con l'eccezione di una: Wake up di Rocco Hunt, da classificare assolutamente per ultima. Ecco, io qui vorrei ricordare nuovamente a Carlo Conti che il Festival di Sanremo è il Festival della canzone italiana. Mi aspetto ed esigo, principalmente un titolo italiano; e poi una canzone italiana: nel testo, nella musica. L'ho trovata una canzone del tutto fuori luogo al tipo di tradizione che da sempre si è professata, al tipo di tradizione che da sempre avete professato. Se voi per esempio, non presentaste più il Festival come un esempio di tradizione italiana ma come una manifestazione alla quale possono concorrere tutti gli artisti emergenti e cantanti del momento,  non avrei nulla di obiettare. Si tratta , infatti, di una canzone orecchiabile e ci starebbe benissimo da ascoltare alla radio. Ma dal momento che il palco e i conduttori e i valletti e il pubblico richiamano un tema principale quale quello della tradizione del Festival stesso, mi chiedo perché questo non sia un criterio anche da richiedere alle canzoni concorrenti, dal momento che, ripeto per l'ennesima volta, si tratta di un Festival della musica italiana. Così, per chi non l'avesse capito. Ma posso comunque capire,si, quale sia stato il tuo reale scopo, Carlo. Attiriamo i giovani . Poi ci mettiamo gli Stadio i Bluvertigo ed Elio così da far tacere anche le altre generazioni, senza curarsi di aver creato una cozzaglia di generi incoerenti con il reale tema centrale. Ma l'importante è fare ascolti, giusto?


Gli ascolti non sono stati niente male. Il Festival di Sanremo è stato visto da 11.134.000 persone ottenendo più del 49% di share, contro gli 11.767.000 dello scorso anno. Obiettivo raggiunto dunque, Carlo! Ma in quanti ripeteranno l'esperienza?


Dal momento che si è trattato di uno spettacolo dove si sono esibiti cantanti affermati, comici e la musica ha fatto solo da cornice, mi permetto di giudicare ance la conduzione. A tenere le redini della baracca è stato Carlo Conti. Molto a suo agio tra gli ospiti di prestigio e sbrigativo con i veri protagonisti della serata (i cantanti, appunto) , il nostro Carlo ha la sufficienza, ma solo dal punto di vista tecnico. Dal punto di vista emotivo la conduzione è stata a dir poco assente. Mi sento, anzi, di inserire tra i conduttori della serata anche Virginia Raffaele alla quale, forse , dobbiamo la riuscita della conduzione nel suo insieme perché altrimenti staremmo qui a parlare di fallimento. Nei panni di Sabrina Ferilli, è riuscita a intrattenere il pubblico dell'Ariston e da casa con molta semplicità ed empatia, caratteristiche che hanno determinato il suo successo indiscusso sul palco di Sanremo.Per lei un bel otto. Ci terrei a farlo notare, come basti poco perché le cose vadano bene, soprattutto a Gabriel Garko, Già, il "sex symbol italiano", che si è forse un pò troppo focalizzato sulla sua immagine senza comprendere che a Sanremo non basta. Certo, è vero anche che vengono chiamati a ricoprire il ruolo di valletta donne di bell'aspetto, in questo caso anche uomini, ma è stato lo stesso Garko ad obiettare qualche settimana fa, di non chiamarlo valletto perché in realtà non era quello che era stato chiamato a fare, bensi a co-condurre il festival. Garko, caro Garko. Quello che ti dico è che non solo sei stato un valletto, ma anche un cattivo valletto! Sei consapevole di essere un sex symbol e lo hai affermato proprio tu in conferenza stampa ieri, ma come vedi non è una giustificazione da dare ad una delle peggiori performance della tua carriera. LA BELLEZZA NON BASTA. Stesso concetto vale per Madalina Ghenea. Bell'aspetto ma niente sostanza, Non ha lasciato nulla. Per Garko un 4 (regalato) per Madalina un 5 altrettanto regalato perché oltre ad aver sfoggiato abiti stupendi è stata un fantasma, del tutto invisibile ai miei occhi insieme alla sua personalità.

Il mio voto totale della serata (anzi, fin dove ho resistito) è 5, grazie a Virginia Raffaele e Noemi, Fragola e Dear Jack. Il resto inclassificabile e soprattutto, ingiustificabile. Più spazio alla musica e meno allo spettacolo!