sabato 25 giugno 2016

#GIALLI - Scriverli è davvero per tutti?






Ci siamo lasciati l'ultima volta con la recensione de Chi è morto alzi la mano di Fred Vargas.
Mentre scrivevo il mio pensiero sul romanzo, mi sono resa conto di come sia difficile trovare un vero romanzo giallo. Per me, un romanzo giallo deve essere:

  • originale
  • brillante
  • elegante
  • coinvolgente

Inutile dirvi che ho incontrato tutte queste quattro caratteristiche in Agatha Christie, la sola, unica, inimitabile giallista che ha conquistato il mio cuore. Una penna semplice, raffinata, contrapposta ad una trama brillante, originale e  coinvolgente. 


Oggi sto, però, assistendo ad una miriade di pubblicazioni di un nuovo genere che sta spopolando tra le masse: il thriller psicologico .  Con thriller psicologico si intende un ramo del genere più ampio quale quello del thriller al quale si mescolano anche caratteristiche del giallo, ponendo l'attenzione sulla psiche e le azioni che da essa ne derivano sullo svolgimento dei fatti. I veri romanzi gialli, amici miei, sono stati rimpiazzati sul mercato da questo nuovo genere letterario...ma siamo sicuri si tratti di una "scelta consapevole"? Mi spiego meglio. 

Abbiamo appena illustrato quelle che, a parere mio, sono gli ingredienti più importanti per scrivere un vero romanzo giallo. Il punto, come credo siate arrivati anche voi a constatare, è questo: non tutti hanno queste capacità. Essere originali, brillanti nell'esposizione, riuscendo anche a coinvolgere il lettore senza essere scontanti, è molto difficile e, di conseguenza, non è per tutti . Ritengo che anche l'editoria sia arrivata a questa conclusione e, ancor prima, gli scrittori esordienti. Soprattutto loro, consapevoli di non poter competere con le grandi penne del passato e i requisti richiesti per il successo in questo campo, hanno deciso di  divagare nel genere . Creare, cioè, un nuovo ramo legato all'albero padre , eludendo, in un certo senso, il sistema.
La scrittura dei thriller psicologici sta, infatti, spopolando tra le masse, come dicevo prima, e non solo. E' il mercato a richiederli ( nonché voi lettori) perché folgorati dai best seller che si ripromettono finali sconvolgenti e trame elettrizzanti . Ma il punto è proprio questo: creare dei colpi di scena devastanti è, alla fine, un gioco da ragazzi. L'esagerazione del finale è inversamente proporzionale alla difficoltà richiesta allo scrittore per potersi cimentare nella redazione del romanzo. 
E' proprio l'esagerazione nella conclusione del libro che porta ,un lettore inconsapevole, a pensare di aver letto un grande thriller (più si esagera, più il romanzo sembrerà banalmente bello)  e proprio questo porterà, alla fine, ad una trama irreale, che trascende il metafisico e la concretezza della storia.
Impressionare è la chiave dei thriller psicologici che si concentrano inesorabilmente sulla trama. La trama deve colpire; folgorare. I personaggi sono solo uno strumento nelle mani dello scrittore e non riescono ad occupare nella storia un loro ruolo; resteranno ancorati alla storia che, in molti casi, viene da loro narrata attraverso lo stream of consciousness, ovvero flusso di coscienza. Ripercorrono la loro storia personale, il loro passato, perché è lì che si cela la verità inconfessabile. Ma la loro vita è la trama del romanzo e il personaggio in sè non trova un proprio ruolo che prescinde dalla stessa. 
Le case editrici amano questo genere. Riescono a vendere storie incredibili, al limite del possibile e con verità a dir poco agghiaccianti, a giovani lettori che amano il brivido e non curano molto tutto ciò che vada altra la medesima trama: le capacità di scrittura dell'autore, la veridicità (come dicevamo prima) della storia, la struttura della narrazione e se questa ha realmente un senso compiuto. 

Insomma, è un connubio perfetto! Le case editrici vendono; gli scrittori eludono il problema di ciò che realmente serve a un vero romanzo; i lettori sono elettrizzati e contenti. 

Non metto in dubbio l'esistenza di thriller di qualità , attenzione! Ritengo solo che questo genere stia spopolando eccessivamente, facendo entrare nel sistema autori non all'altezza delle aspettative. Ritengo ci sia una linea sottile tra lo scrivere un romanzo di qualità e un romanzo di massa. 
Il genere thriller psicologico rientra, ahimè, nella produzione di massa, senza più troppa cura dei dettagli che potrebbero rendere questo genere una vera e propria chicca. Basta dire "Questo è un romanzo psicologico che sconvolgerà le vostre vite" per far vendere il prodotto e renderlo un best seller mondiale. 


Questa è solo la mia opinione, ma fateci caso. Entrate in una libreria, fate un giro su internet, informatevi. I giallisti ,non dico di successo, ma di qualità. del momento sono davvero, davvero pochi. I grandi nomi appartengono comunque, sempre alla corrente letteraria giallista del novecento che ha raggiunto il suo apice. 
Ora consideriamo i thriller o thriller psicologici, che dir si voglia. Quanti autori conoscete che si stanno affermando sotto questo genere? Ve lo dico io, tanti, e non tutti scrivono trame di qualità. La qualità è difficile da trovare e fateci attenzione quando decidete di leggere. Non affidatevi a un qualsivoglia libro best seller del momento che, diciamocelo, è sempre una ciofeca. Scovate, se proprio siete affezionati al genere,e trovate la qualità.
 Inoltre, vi consiglio nella maniera più assoluta di leggere IL genere per eccellenza, dal quale derivano i thriller e tutti i generi affini. Anche lì, la qualità è estremamente rara. Giallisti odierni bravi sono davvero pochi , ma se volete una garanzia, scovate tra i novecentisti della letteratura, e rimanetene estasiati.

Vi cito qui qualche nome e titolo:
  • Agatha Christie; tutta la sua bibliografia, ma se volete iniziare dai grandi titolo vi consiglio Dieci piccoli indiani, Assassinio sull'Orient Express, L'assassinio di Roger Ackroyd.
  • Raymond Chandler; anche in questo caso tutta la sua bibliografia, ma vi consiglio di iniziare dal primo romanzo della sua serie di maggior successo Il grande sonno.
  • Daphne du Maurier; Rebecca, la prima moglie.
  • Josephine Tey; La figlia del tempo , quinto della serie che ha come  protagonista l'ispettore di polizia Alan Grant . Iniziate dal primo Tra la folla.
  • Wilkie Collins; anche qui tutta la bibliografia, con particolare riguardo a La donna in bianco e La pietra di Luna.

Enjoy!

Nessun commento:

Posta un commento