mercoledì 1 giugno 2016

Mi innamoravo di tutto - Storia di un dissidente , Stefano Zorba



Titolo : Mi innamoravo di tutto: storia di un dissidente
Autore: Stefano Zorba
Casa editrice: Edizioni AlterNative




Buonasera a tutti! Oggi vi racconto di una lettura "diversa". 
Qualche settimana fa sono stata contattata dalla casa editrice Edizioni AlterNative e mi è stata data la possibilità di leggere questo romanzo. Non so perché, ma avevo un buon presentimento e ho subito accettato la loro proposta. Prima di passare al mio pensiero sul libro, però, vorrei spendere due parole sulla casa editrice in questione.

Prima di tutto, non è una casa editrice, come viene anche ben spiegato nel loro sito, ma è un'associazione che si fonda soprattutto sulla ricerca in termini scientifici e che, ultimamente, sta allargando i suoi orizzonti anche in ambito letterario. Questo gruppo di giovani bresciani ha ben pensato di finanziare, infatti, un giovane scrittore che si è scontrato per parecchi anni con il mercato editoriale. La sua esperienza ci racconta di un mondo dove non si parla di libri, di racconti, di storia, ma di oggetti, di denaro, di diritto. L'autore, il romanzo, la sua visione passano in secondo piano. Questa associazioni ha così deciso di schierarsi dalla parte degli scrittori destinando gran parte del ricavato direttamente allo scrittore. Lo scrittore in questione è appunto Stefano Zorba e questo è il primo romanzo finanziato da Edizioni AlterNative. 


Trama : In "Mi innamoravo di tutto" Zorba ci racconta la storia di Coda di Lupo, attivista nella resistenza in Val Susa e ancor prima negli anni del G8 a Genova, prigioniero di un gruppo di uomini appartenenti ai servizi segreti italiani. Nel sotterraneo che lo vede soffrire per settimane, senza mangiare, ebere, maltrattato e stuprato,  racconta la sua vita alternando racconti a ricordi, gioie e dolori.



Commento :  Il romanzo è suddiviso in capitoli introdotti dai versi della canzone di Fabrizio De André "Coda di Lupo" che ha accompagnato l'omonimo protagonista per il corso di tutta la giovinezza ribelle. Si farà ribattezzare così ed è così che sarà conosciuto da tutti, in nome di tutte quelle battaglie,  di quegli anni a lottare contro un Stato che Stato non era. "Mi innamoravo di tutto" è, infatti, un romanzo di denuncia sociale, dai toni forti, crudi, contro le ingiustizie della vita di un dissidente che, in realtà, fa da sfondo a un male più grande . Zorba ci spiega, nell'introduzione che precede il romanzo, di aver trovato l'ispirazione per scrivere questo romanzo nelle parole del testo del grande Faber. Voleva raccontare la storia di un uomo la cui esistenza si sviluppa tra le  strofe di uno degli inni più belli mai narrati da De André; entrando nella sua testa, scrivendo attraverso la sua rabbia e la forza di non tradire chi lo aveva salvato da una vita di ipocrisie in cui neanche lui aveva mai creduto. 

Coda di Lupo deve parlare. Deve dire chi sono i suoi compagni, chi sta a capo di tutto. Viene maltrattato, stuprato; non mangia, non beve, non dorme. La sua vita si svolge in pochi metri quadri, tra un pavimento in calcestruzzo, i suoi bisogni, le sue lacrime e il suo sangue. 
Coda di Lupo sa che non resisterà. Dovrà parlare.
E parlerà.
Dirà tutto, tutto ciò che sa. Vende tutto, i suoi amici, la sua storia, ma poco a poco, perché deve sopravvivere, deve fare ciò che può. 
Loro voglio, però, un solo nome, il nome di chi sta a capo di tutto.
Alla fine, Coda di Lupo parlerà. Alla fine, Coda di Lupo venderà un nome, ma non quel nome. 
Resterà fedele a chi lo ha salvato, a chi lo ha riportato sulla retta via quando aveva ormai abbandonato il mondo della resistenza. Venderà un nome, in cambio della morte.


Come già accennato, è un romanzo dai toni molto forti, forse eccessivamente. Molto spesso le situazioni vengono portate allo stremo per descrivere il forte disagio percepito dal protagonista. 
Come già accennato, Coda di Lupo è solo lo strumento per una denuncia sociale di più largo respiro.
Il vero protagonista è qui lo Stato, uno Stato che pensa ai suoi tornaconto, che sa di economia e di politica e poco di giustizia e lealtà.  Coda di Lupo, agli occhi dello Stato, non è un uomo, non ha diritti. Coda di Lupo diventa inesistente
Non c'è democrazia, è quasi una tacita dittatura alla quale pochi si ribellano. I giornali, i TG non ne parlano o raccontano solo favole alle quali è più facile credere. Terroristi , così saranno additati gli attivisti, così sarà additato chi si rifiuta di accettare questo sistema; un sistema ingiusto, corrotto.


Il tutto scandito, poi, dalle parole del grande Faber, Ma quanto ho apprezzato le introduzioni a inizio capitolo delle strofe della canzone? Ha riportato alla luce la mia passione per le rivoluzioni che hanno fatto la storia e le canzoni che le hanno accompagnate. Un connubio che mi ha molto coinvolta in passato e che non avrei mai pensato di ritrovare in un romanzo esposto così.


Il mio consiglio è: se vi ha conquistato la storia, acquistate e finanziate questa piccola realtà che ha bisogno di crescere. Per maggiori informazioni passate qui : http://www.edizionialternative.org/prodotto/mi-innamoravo-di-tutto-storia-di-un-dissidente/


Io ringrazio ancora Edizioni AlterNative per la splendida opportunità e, che dire, enjoy! 


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