sabato 6 maggio 2017

Letture di Aprile!

Ultimamente non sono stata molto propensa ad aggiornare il blog. Sto vivendo la lettura come un qualcosa  di più "intimo", soprattutto a causa dei libri che sto leggendo. Mi hanno lasciato molto , e quello che mi hanno lasciato è stato difficile da esporre in alcuni casi. In altri si è semplicemente trattato di riconferme; in altri ancora di eclatanti delusioni. Ma andiamo per ordine e recuperiamo le ultime letture del mese di Aprile.


  1. Dio di Illusioni, Donna Tartt      ★ ★ ★ ★ ★
    Di questo vi ho fatto una recensione più approfondita che potrete trovare qui e che vi consiglio di leggere. Che dire? Unico nel suo genere. Magico, travolgente. Leggetelo!
  2. Un po' più in là sulla destra, Ferd Vargas          ★ ★   
    Di questo ve ne ho parlato , invece, su Goodreads (qui ) . Questa seconda parte della trilogia della Vargas è risultata esattamente l'opposto di come ne avevo valutato la prima. Un giallo che non ingrana a pagina 100\200  non è mai un buon giallo. Scrittura inconsistente, dispersiva. In alcuni casi non si comprende cosa il protagonista dica e perché lo dica . Terribile delusione.
  3. Lacci, Domenico Starnone      ★ ★ ★ 
    Ecco. Lacci è una lettura che non posso proprio spiegarvi, perché non riuscirei a dirvi ciò che davvero meriterebbe di esser detto. Dovete solo leggere e stare a sentire. E provare, sulla vostra pelle e sul vostro cuore. La trama si dipana in circa 100 pagine e ci intrattiene con la storia di due coniugi e dei  loro figli, fra passato e presente, dagli anni '60 ai giorni nostri.
    Fatevi un favore: leggetelo. Starnone è un autore italiano che merita decisamente la vostra attenzione. Basta acclamare autori d'oltreoceano a discapito di quelli nostrani perché è più trendy. Anche noi abbiamo delle perle. Lui è una di quelle.
  4. Misery, Stephen King   ★ ★ ★ ★ Inscenando la storia di una fan sfegata , Annie Wilkes , che rapisce lo scrittore Paul Sheldon per costringerlo a riscrivere del suo personaggio preferito (Misery),  Stepen King è stata  la mia riconferma.
     Misery non è solo un libro, come Annie Wilkes non è solo un personaggio. Annie Wilkes è una figura ormai entrata nell'immaginario collettivo , e una volta che ne fai la conoscenza, difficile da dimenticare. E' questo che premio in King. Nonostante, infatti, ci siano state inizialmente nel romanzo delle parti che mi hanno annoiata , o momenti in cui la scrittura è risultata eccessivamente confusa, non si può non riconoscere il genio di questo scrittore e la sua capacità di creare situazioni e personaggi indelebili per il lettore. 

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