mercoledì 20 settembre 2017

Nuovo Cinema Paradiso (1988)

"Quelle con gli occhi azzurri,
sono le più difficili!
"
Nuovo Cinema Paradiso


Eccoci, oggi, a parlare di una pietra miliare del cinema italiano, ma perché no, anche internazionale.
Solo per citarne alcuni tra i più importanti, è stata vincitrice di premi quali Oscar al Miglior Film Straniero (1990) , Golden Globe per il Miglior Film Straniero (1990), cinque BAFTA e un David di Donatello per il miglior musicista a Ennio Morricone . 

Ovviamente si tratta de Nuovo Cinema Paradiso, pellicola diretta da Giuseppe Tornatore e uscita nelle sale italiane nel lontano 1988. Racconta la storia di Salvatore di Vita, un bambino, un adolescente, un uomo la cui vita noi seguiamo rispettivamente in queste tre fasi insieme all'evolversi di una sua grande, grandissima passione: il cinema. Sarà il cinema il fulcro della pellicola, nonché il centro attorno al quale graviterà la vita di Totò: dalla nascita delle sue prime esperienze sessuali alla scoperta del vero e unico amore; dal suo primo lavoro dietro la cinepresa nella sua Sicilia fino a seguirlo al culmine della sua carriera da regista a Roma, dove adesso vive. 
Dal giorno del suo trasferimento, non si è più guardato indietro. Complice di questo soprattutto le parole di Alfredo, mentore, amico, guida di Totò che un giorno, prima di partire, gli suggerì di non fare più ritorno in Sicilia, e di seguire solo i suoi sogni. Perché la Sicilia opprimeva, perché la Sicilia limitava il vero potenziale che Totò, restandovi, non avrebbe saputo esprimere. 

"Non voglio più sentirti parlare.Voglio sentire parlare di te."



 A cosa ha dovuto rinunciare, Totò, per questo?
All'amore della sua vita.
La vetta che è riuscito a toccare con il successo sul lavoro è compensata dalla vacuità della sua vita, dall'assenza dell'unica donna che ha sempre amato, e della sua famiglia, che vede sporadicamente e solo nel momento in cui solo loro ad andare a trovare lui a Roma, perché la Sicilia , ormai,rappresenta solo il passato. Questo, almeno, fino al giorno in cui riceve la telefonata della madre che gli comunica la morte di Alfredo. Totò sara, così, costretto ad affrontare quei fantasmi che per troppo tempo si è rifiutato di affrontare, e di risolvere delle ombre che fino ad oggi, ancora, lo tormentano.



"Tu non c'entri, mamma. E' che ho sempre
avuto paura di tornare. Ora, dopo tanti anni,
credevo di essere più forte, di avere dimenticato
molte cose, e invece... Mi ritrovo tutto davanti,
come se fossi rimasto sempre qui."


E' un film emozionante, vero, intriso di bellezza. La bellezza, quella italiana, che abbiamo solo noi, che ci ha sempre contraddistinto e che stiamo perdendo col tempo a favore di una volgarizzazione delle emozioni, a favore di una risata facile , ma vuota.
Se qualcuno mi chiedesse cos'è per me la bellezza, quella bellezza pura e fatta di disincanto;
se qualcuno mi chiedesse come descriverei la reale bellezza italiana, in termini di cinema, di vita;
se qualcuno mi chiedesse come ci si emoziona finché il cuore e gli occhi e l'anima non esplodono,
io gli direi di guardare Nuovo Cinema Paradiso
perché le parole non sarebbero abbastanza
per rispondere.

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