domenica 21 gennaio 2018

Chiamami col tuo nome, André Aciman

                  

Titolo: Chiamami col tuo nome
Autore: André Aciman
Casa editrice: Guanda



★ ★ ★ ★ ★ 




             "«Dopo!» La parola, la voce, il modo. Non avevo mai sentito nessuno salutare così. Il suo Dopo! suonava duro, secco, sbrigativo, pronunciato con la velata indifferenza di chi non si preoccupa più di tanto se ti vedrà o risentirà. E' la prima cosa che mi ricordo di lui, lo sento ancora oggi. Dopo! " 

Come spesso mi capita quando arriva il momento di parlare di un libro che mi ha segnata, mi tocca fare una premessa: è difficile. La stessa cosa mi capitò quando parlai di Dio di Illusioni della Tartt: allo stesso modo so che anche qui, tra queste righe, non riuscirò mai trasmettermi la totale essenza del libro. Questa non vale le mie parole, ma almeno spero che attraverso queste ultime, sarete spinti ad avvicinarvi ad Aciman e scoprire da voi l'incredibile dimensione di queste parole che vi cambierà per sempre.

La storia con Chiamami col tuo nome è iniziata pressoché qualche settimana fa, quando mi capitò di vedere il trailer del film omonimo che verrà trasmesso nelle sale italiane il 25 Gennaio, a seguito della lettura di qualche riga del romanzo pubblicata da un attore che seguo su Instagram e che non smettero mai di ringraziare, Miguel Ángel Silvestre.
Colpo di fulmine. Lacrime agli occhi.
E si, è stato un colpo di fulmine, talmente colpo di fulmine da decidere di acquistare l'ebook e iniziare la lettura. Questo accadde più o meno qualche giorno dopo, una sera tardi, quando decisi di prendere il mio e-reader in mano e iniziare ad immergermi in questo mondo nuovo. Lo feci con poche pretese; anzi, con la sfacciataggine di dire a me stessa:" Secondo me leggerò una storiella così. Sarà il film a renderla migliore". Come sempre accade con le cose che dico, mi sbagliavo.
E'passata esattamente una settimana dal momento in cui lo compresi, quando chiusi l'ultima pagina tra fiumi di lacrime, sul letto, col Kindle sulla pancia.

Chiamami col tuo nome parla attraverso la voce di Elio, diciassettenne italiano che vive a B. (città non precisata) con la sua famiglia in una grande villa vicino al mare. Insieme, ogni estate, ospitano un ristretto gruppo di aspiranti scrittori provenienti dall'estero che soggiorneranno in famiglia per approfondire gli studi della cultura italiana, approfittando anche della famiglia stessa, grandi cultori della letteratura nostrana, e non solo. A metà degli anni ottanta tocca ad Elio, ventisettenne proveniente da Chicago e professore all'università della Columbia e in procinto di scrivere un proprio libro, alloggiare a B. e fare la conoscenza di questa famiglia di letterati. Il tutto, in particolare, si concentra maggiormente sul profondo legame che ne nascerà con Elio.



"Avevamo trovato le stelle, tu e io. E questo capita una volta sola nella vita.

   

Ammettiamolo. Esistono una miriade di libri che parlano di storie d'amore.Ma quella in questione non è una storia  nè che parla nè che racconta d'amore. Questo libro è amore: trascende il genere, l'età; le restrizioni sociali.  Perché non si parla di un amore omosessuale e degli ostacoli che in genere questo ne comportava sopratutto negli anni ottanta, ma ci si lascia alle spalle tutto questo per offrire per la prima volta un affresco di quello che è solo amore.

Come fa a essere amore?
A, questo non so proprio rispondere. Credetemi, ci sono state delle parti in cui la scrittura di Acimen mi emozionava anche quando Elio descriveva la piscina di casa sua. Per questo dico che è amore.
Perché è un romanzo universale, così come quei telecomando che si adattano a qualsiasi tipo di televisione tu lo possa indirizzare. Ecco. Questo libro non importa chi tu sia, ma si adatta a te e ti dà il tipo di amore che tu sei pronto a ricevere.


Il romanzo, oltre ad avere questo eco romantico che incalza tutte le pagine, ha continui rimandi alla letteratura e all'arte italiana e internazionale. Dante, Virgilio, Omero, Hardy , persino gli stornelli romani incorniciano questo affresco degli ultimi anni del novecento; così come richiami alla musica classica, ai dipinti dei più famosi pittori di sempre (mi verrebbe da dire Van Gogh e la sua Notte stellata sul Rodano) , e ad alcuni dei più importanti siti di Roma  e non solo (statua del Pasquino, via Santa Maria dell'Anima, ecc) .


Il romanzo è composto da quattro parti:
- Se non dopo, quando?
- La collina di Monet
- La sindrome di San Clemente
- I luoghi dello spirito


Ogni parte è raccontata con eccezionale maestria da  Aciman, che fa di ogni parola una poesia (ogni parola è poesia!); ogni termine si trasforma in un elemento evocativo estremamente potetene, che non credo di aver mai visto (o meglio sentito) da nessuna altra parte. 



         "Mi fermai, e Oliver si fermò. « E' il giorno più bello della mia vita e io lo concludo vomitando.» Non mi ascoltava. Mi spinse contro il muro e cominciò a baciarmi, i fianchi contro i miei, le sue braccia che quasi mi sollevavano da terra. Avevo gli occhi chiusi, ma sapevo che si era interrotto per guardarsi intorno; poteva passare qualcuno. Io non volevo guardare. Che sia lui a preoccuparsene. Poi ci baciammo di nuovo. E, con gli occhi ancora chiusi, mi sembrò di sentire due voci maschili, voci anziane, che borbottavano qualcosa su di noi, ma guarda un po' quei due, dicevano, ai nostri tempi certe scene non si vedevano. Ma non volevo pensare a loro. Non mi interessava. Se non interessava a lui, tanto meno a me. Avrei potuto trascorrere il resto della mia vita così: con lui, di notte, a Roma, gli occhi serrati, una gamba avvinghiata alla sua. Pensai che ci sarei tornato nelle settimane o nei mesi a venire, perché quello era il nostro posto."



Questa credo sia l'immagine che vorrò portare più con me di questo libro, perché ha tutto. Tutto di
Elio e Oliver, del loro amore, della loro vita passata lontana gli uni dagli altri "come in coma o in una vita parallela". Del sesso, imponente prerogativa del loro rapporto, che nonostante possa sembrare un mero atto fisico che si brucia fra i due amanti, in realtà si rivela tutto fuorché quello.
Della vita che continua, imperterrita. Di questo amore che resta, sempre.



Cos'altro potrei ricordare poi di questo romanzo? Dei silenzi di Aciman, del tempo che scorre, di svolazzina , del costume rosso di Oliver e di tutti gli altri dai diversi colori che demarcavano un diverso cambio d'umore, delle espadrillas, di Roma, di B., di Marzia, Chiara e Viola, della cartolina cor cordium, del limitar del paradiso, "Se non dopo, quando?" , il celeberrimo Dopo! , della madre e del padre di Elio In particolare il padre gioca un ruolo fondamentale, che capisce tutto di Elio e Oliver e impartisce a Elio una grande lezione di vita:


       " Rinunciamo a tanto di noi per guarire più in fretta del dovuto, che finiamo in bancarotta a trent'anni, e ogni volta che ricominciamo con una persona nuova abbiamo meno da offrire. Ma non provare niente per non rischiare di provare qualcosa...che spreco! [...] Come vivi la tua vita sono affari tuoi. Ma ricordati, cuore e corpo ci vengono dati una volta sola. La maggior parte di noi non riesce a fare a meno di vivere come se avesse a disposizione due vite, la versione temporanea e quella definitiva, più tutte quelle che stanno in mezzo. Invece di vita ce n'è una sola, e prima che tu te ne accorga ti ritrovi col cuore esausto e arriva momento in cui nessuno lo guarda più, il tuo corpo, e tanto meno vuole avvicinarglisi. Adesso soffri. Non invidio il dolore in sé. Ma te lo invidio, questo dolore.


Credo che sia questo il messaggio finale: un libro che si fa amore per parlare della vita.
Infatti, ripensando a questo romanzo, non ho solo l'impressione di ricordare a me stessa dell'amore vissuto da Elio e Oliver, ma anche di guardare dolorosamente ad una lezione che mi si è marcata sull'anima: vivi. Vivi sempre, anche se sembra sbagliato, un controsenso. Ma se è quello che senti, quello che vuoi, corri a prenderlo.  Non stare lì impalato, che la vita è breve e i rimpianti è un attimo che si accumulano, e poi non hai modo di tornare indietro. Resteranno solo domande senza risposta, e un vuoto incolmabile che sarà riempito illusoriamente con le immagini di ciò sarebbe potuto essere.
Infatti, questo libro mi ha dato l'opportunità di vedere, a spese di Elio e Oliver, cosa diventa la vita se non proviamo a raggiungere i nostri sogni a discapito di quello che potrebbe dire la gente, di quello che potrebbe essere giusto o peggio, per una banale mancanza di coraggio.
La visione di tutto questo, sentire tutto questo sulla mia pelle e sotto, mi ha lasciata disarmata, indifesa, vulnerabile e sola , finché ne ho concluso che la lezione da marcarsi sul cuore per rendere giustizia ad Elio e Oliver è rincorrere sempre i nostri sogni, i nostri desideri, qualunque essi siano; insomma, vivere, sempre e comunque.



Forse, a scrivere questa recensione, ho capito la fonte delle mie difficoltà. In questo romanzo è tutto importante, e riportarvi solo delle parti non mi aiuta a rendere lui giustizia. Infatti non credo di averlo fatto. Dovete leggerlo, non c'è via d'uscita, perché se dopo tutti questi fiumi di parole io sono riuscita a trasmettermi almeno un terzo della sua reale bellezza, mi ritengo già abbastanza fortunata. E se ci sono riuscita, moltiplicate questo risultato per l'infinito: è questo Chiamami col tuo nome .
Potrebbe sembrare che io abbia già raccontato tutto, ma il realtà non è così. C'è molto, tanto, tantissimo altro. Ogni cosa, ogni parola assume un ruolo fondamentale; ogni gesto, anche il più piccolo, nasconde il percorso più grande, e nonostante io abbia già scritto così tanto, mi sembra di non ave detto nulla. Spero solo che almeno le mie parole vi aiutino a fare un passo verso questo romanzo, perché se non lo fate, rischiate di perdere l'opportunità di diventare, in meno di trecento pagine, un'altra versione di voi, e di cambiare le vostre vite per sempre.


E' il libro pèù bello che io abbia mai letto in tutta la mia vita.


                   

2 commenti:

  1. Ammetto che non ho letto tutto il tuo post, perché voglio leggere il libro e quindi non volevo sapere troppo. Però tutti parlano di questo libro e di questo film come di qualcosa di meraviglioso, e dopo l'entusiasmo che ho letto nel tuo post (nelle parti che ho letto, cioè) mi sa che sarà la mia prossima lettura. Sono troppo curiosa adesso.

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  2. Ti consiglio di leggere prima il libro che di vedere il film, avrai la possibiltiá di capire molte più cose poi. Che dire? Potrebbe sembrare un libro basato banalmente su una storia d'amore. Ma io ci ho letto molto di più. Spero tu abbia la stessa fortuna di fare altrettanto. Fammi sapere poi cosa ne pensi! :)

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